31 ott 2011

Interruzione delle Attività Culturali della Associazione Onlus “Asantesana” presso l’”African Royal Club”

Lettera aperta alla Cittadinanza di Padova e Vigonza.


Alla cortese attenzione del
Sindaco di Padova Flavio Zanonato e Consiglio Comunale di Padova;
del Sindaco di Vigonza Nunzio Tacchetto Consiglio Comunale di Vigonza;
del dott. Lorenzo Panizzolo direttore dei servizi Sociali e Progetto Giovani;
del Direttore Responsabile Omar Monestier de “il Mattino di Padova” dell’Ufficio centrale della redazione;
del Direttore Responsabile Roberto Papetti de “il Gazzettino di Padova”;
del Direttore del “Corriere del Veneto” Alessandro Russello;
dell’Associazione Studenti Universitari;
di Legambiente,
di Stefano Allievi ,
di Paolo Giacon,
di Paolo Tognon segretario dei giovani democratici,
di Gianluca Gaudenzio;
di Paolo Guiotto;
di Umberto Zampieri;
di Don Marco Sanavio della Diocesi di Padova.


Oggetto: Interruzione delle Attività Culturali della Associazione Onlus “Asantesana” presso l’”African Royal Club” viale del lavoro 21, Peraga di Vigonza (PD).

Premesso che, siamo un gruppo di Giovani facenti parte di “ASANTESANA ONLUS”, un’ associazione no-profit regolarmente iscritta al registro comunale di Padova delle associazioni senza scopo dilucro, impegnati da circa dieci anni nel campo della cooperazione internazionale in Tanzania attraverso la realizzazione di molteplici progetti ed attività culturali nelle città di Palermo, Padova e Milano;nello specifico ci siamo attivati per entrare nel dibattito già da tempo aperto, riguardante le proposte serali e notturne di Padova, per migliorare responsabilmente l’offerta di svago di una città da molticonsiderata “Una Città per Vecchi”.

Dopo i fatti di via Bernina nel quartiere Arcella, dopo gli interventi di Stefano Allievi Sociologo docente al Bo, le parole della Diocesi, dell’ASU, di Legambiente, di Paolo Giacon, Gianluca Gaudenzio,Paolo Guiotto, Umberto Zampieri e molti altri, ci siamo spostati in un luogo lontano dal centro storico di Padova o da zone strettamente residenziali, trovando una sincera ospitalità all’ “African RoyalClub” situato in un’ ampia zona industriale.

Abbiamo assistito a diverse serate tranquille prima di decidere di proporre i nostri appuntamenti di solidarietà all’ African Royal Club (le offerte raccolte sono sempre state a sostegno delle attività svolteda ASANTESANA ONLUS).

In data 30 Agosto 2011 il Mattino di Padova scriveva:
“[…]Attilio Miotto, vice sindaco e assessore al Commercio, ha ricevuto numerose lagnanze, ma il club è in regola e lui non può fare niente. «Ho rilasciato solo il permesso alla somministrazione dibevande - spiega - per il resto abbiamo le mani legate perché il circolo è soggetto a una normativa particolare[…] “
Anche ai nostri occhi il locale sembrava totalmente in regola.

In seguito ai fatti avvenuti la sera del 21 ottobre 2011 presso il circolo culturale “African Royal Club”, ci vediamo costretti a rispondere alle tante voci, articoli e commenti che girano tra le colonne deigiornali e le pagine dei social network, voci spesso inesatte.

Contestiamo il fatto che ci fossero più di 200 persone,in quanto al momento del controllo da parte delle forze dell’ordine insieme ne abbiamo contate 91, ed il numero di partecipanti è stato scritto daigiornali sulla base degli iscritti della pagina/evento di Facebook (dove molti utenti confermano la loro partecipazione per solidarietà, ma poi effettivamente non sono presenti); il fatto di essere statiaccusati di avere fatto pagare un biglietto d’ingresso, quando si trattava di un’offerta volontaria da parte dei soci ACSI per la festa privata e per l’associazione ASANTESANA ONLUS (alcun biglietto èstato stampato o richiesto); il fatto che i nostri amici sporchino tutti i marciapiedi disponibili o urlino per la strada; contestiamo ancora che una così larga strada di una zona industriale/artigianale,abitualmente percorsa da mezzi commerciali o pesanti, venga interamente occupata ed intasata dal traffico del nostro piccolo evento; contestiamo con forza i livelli di decibel percepiti al di fuori di unlocale con infissi insonorizzati, rilevando che al momento dell’intervento delle forze dell’ordine la serata era appena iniziata con volumi di musica molto bassi, impercettibili fuori dal locale; contestiamo lapresenza di striscioni immensi e manifesti fuori dal locale; siamo sorpresi inoltre dall’ improvviso Blitz delle forze dell’ordine, con un così ampio ed inutile dispiegamento di vetture e uomini (10 auto e unfurgone per 91 persone), e ci siamo sentiti vittime di una vera e propria “trappola” organizzata, un’ imboscata voluta da un’ ordinanza firmata il giorno prima della festa e costruita appositamente percolpire un locale gestito da africani, che però in quel momento ospitava noi, associazione italiana e ragazzi che potrebbero essere i vostri figli o nipoti, studenti italiani e qualche studente straniero. Leforze dell’ ordine sono entrate senza dare alcuna spiegazione, spaventando molti ragazzi con richieste di documenti ed interrogazioni. In un primo momento gli uomini inviati dal Comune hannodichiarato che era un normale controllo del tesseramento dei soci, ma essendo tutti i ragazzi in regola con il tesseramento, gli uomini del Comune hanno successivamente cercato altre strade perinterrompere la festa di beneficenza. Inoltre, contestiamo il fatto che nel locale quella sera qualcuno stesse consumando stupefacenti o facendo spaccio di sostanze illecite. Respingiamo, infine, ilsospetto sollevato dalle forze dell’ordine che l’edificio sia “pericolante”, considerato il fatto che esattamente sopra al locale è situata una palestra di fitness.

Detto questo, come organizzatori e promotori dell’evento, siamo stupiti ed amareggiati del fatto che, nonostante l’evento (per ammissione delle stesse forze dell’ordine) fosse stato seguito conattenzione nel social network “Facebook” da tutti gli attori interessati, nessuno ci abbia contattato pacificamente per discutere di eventuali disagi. Se l’edificio o il locale era pericoloso e non in regola,perché attendere il nostro ingresso e così metterci a rischio? Perché non prevenire una situazione alquanto spiacevole per noi ragazzi, le forze dell’ordine ed i residenti? Ancora una volta leamministrazioni non sanno comunicare con noi giovani, e l’unico modo per avvertirci e fermare le iniziative giovanili sono i verbali, le sirene e le denunce.

Vogliamo dire con fermezza che secondo noi una denuncia o un verbale non sono il modo migliore per comunicare, ma alimentano tensioni ed incomprensioni. Crediamo, tuttavia, che sia più utile pertutti la voglia sincera di costruire insieme una vera alternativa.

Pertanto proponiamo a tutti gli interessati un incontro per trovare insieme una soluzione, nel rispetto dei residenti e del loro diritto al riposo, ma anche del nostro diritto allo svago ed aggregazione. AlSindaco di Padova Flavio Zanonato e al Sindaco di Vigonza Nunzio Tacchetto, alle Autorità e Consiglieri Comunali di Padova e Vigonza, al Professor Stefano Allievi intervenuto autorevolmente neldibattito, alle Redazioni de “il Mattino” e del “Gazzettino” di Padova, a tutte le Associazioni interessate al dibattito “Padova città per vecchi?” alle associazioni Studentesche e ai Cittadini sensibili alleiniziative giovanili e di solidarietà, ai movimenti per l’integrazione, la cooperazione internazionale e la difesa dei diritti degli immigrati, chiediamo un confronto costruttivo come auspicato dal Prof. StefanoAllievi presso il Centro Culturale San Gaetano/Altinate, sicuri del fatto che trovare insieme una soluzione sia possibile.


ASANTESANA ONLUS
Progetto M.A.P. (Musica A Padova)

Asantesana onlus: www.asantesana.org
Progetto MAP: map.padova@gmail.com
http://progettomap.blogspot.com


ALLEGATI:


http://mattinopadova.gelocal.it/cronaca/2011/09/30/news/allievi-tiriamo-le-fila-e-organizziamo-un-dibattito-al-san-gaetano-1.1176154

http://mattinopadova.gelocal.it/cronaca/2011/10/21/news/interrogazione-sulla-festa-all-african-club-1.1611730

http://ricerca.gelocal.it/mattinopadova/archivio/mattinodipadova/2011/10/22/NZ_38_06.html?ref=search

http://ricerca.gelocal.it/mattinopadova/archivio/mattinodipadova/2011/10/23/NZ_31_04.html?ref=search